La piadina romagnola per gustarla nella sua impareggiabile fragranza è da consumare calda, al massimo :….. il tempo di metterla in tavola. Chi di piadina romagnola se ne intende sa che determinare la ricetta canonica è impossibile. Troppe le varianti locali e familiari per stilare l'esatta formula. Ma alcuni parametri nella diversità esistono certamente. Lo spessore della piadina per esempio a Riccione la più sottile ed a Cesena la più grossa. Questa è la mia ed evito tutti i modi 'moderni' per mangiarla, ma segnalo solo i classici ...i più buoni.
Ingredienti:
500gr di farina bianca,
5 cucchiai di olio extravergine di oliva
un pizzico di bicarbonato ( o mezzo cucchiaino di cremor – tartaro)
acqua tiepida, sale
500gr di farina bianca,
5 cucchiai di olio extravergine di oliva
un pizzico di bicarbonato ( o mezzo cucchiaino di cremor – tartaro)
acqua tiepida, sale
Preparazione:
Disponete la farina a fontana sul tagliere. Incorporare l'olio con il sale ed il bicarbonato. Con l'aiuto dell' acqua tiepida, lavorate il tutto fino ad ottenere un impasto sodo. Dividetelo in 8 palle di pasta e lasciate riposare per circa 10 minuti sotto un tovagliolo. Nel frattempo scaldare la teglia (di terracotta, di ghisa o una moderna anti-aderente). Stendere le pagnottine con il matterello fino ad ottenere dei dischi di circa 25cm di diametro e 3/4mm di altezza e cuocere sulla teglia calda qualche minuto per parte. Per girare la piadina, sollevarla con un coltello a lama lunga. A cottura ultimata tagliare in due e servire. La piadina si imbottisce in molti modi, per quanto mi riguarda rimango sempre nelle tradizioni e dunque con affettati come il prosciutto, la mortadella, il salame, oppure con lo squacquerone e rucola, farcita con pomodori e melanzane in gratè, con la verza nel periodo invernale, oppure con erbette di campo tutto l'anno e con la salsiccia di maiale ai ferri. Una variante alla piadina è il crescione con le erbe.
crescione con erbette
Giovanni Pascoli
"Azimo santo e povero dei mesti (...) che s'accompagna all'erbe agresti...".
Giovanni Pascoli nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna (provincia di Forlì-Cesena), San Mauro è oggi comunemente chiamato San Mauro Pascoli."Azimo santo e povero dei mesti (...) che s'accompagna all'erbe agresti...".
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Stefania